BTCChina, uno dei più grandi e longevi exchange a livello mondiale, ha recentemente inaugurato un innovativo servizio, chiamato BlockPriority, che garantirà ai propri clienti tempi di conferma delle transazioni ridotti rispetto al normale.
Forte del suo successo, BTCChina si è negli ultimi anni espanso in tutti i settori relativi a Bitcoin, fra cui il mining, arrivando a creare una pool che al momento gestisce circa il 13% della potenza di calcolo della rete: proprio su questa premessa si basa BlockPriority, reindirizzando le transazioni provenienti e dirette a portamonete di clienti di BTCChina verso la pool proprietaria, in modo da garantire così un’esecuzione prioritaria delle transazioni.
Tuttavia dal punto di vista pratico, considerando l’attuale limite della dimensione dei blocchi di 0.5 mb e la grandezza della pool di BTCChina, sembra improbabile che tale servizio garantisca tempi di conferma sensibilmente ridotti.
Il vero nodo della questione è però un altro, cioè la possibilità per chi gestisce il mining di effettuare una discriminazione nei confronti delle transazioni. Il problema si era già posto quando, nei mesi scorsi, per mitigare alcuni stress test effettuati sulla rete alcune mining pool avevano manifestato l’intenzione di ignorare o spostare verso livelli di priorità inferiori le transazioni effettuate dagli indirizzi che prendevano parte agli attacchi.
In merito alla questione, strettamente legata al famoso dibattito della dimensione dei blocchi, non è ancora stata data una risposta unanime dalla comunità; se alcuni servizi basati su tale discriminazione, come quelle fornito da BTCChina, potrebbero sembrare innocui e addirittura positivi, accettandoli senza prima riflettere a riguardo potrebbe portare a sottovalutare e legittimare anche una eventuale estremizzazione di tale pratica, che rischierebbe di mettere letteralmente in discussione la neutralità della rete Bitcoin in caso di abuso.